Dibattito a distanza fra Marziano Bernardi e Renzo Biasion
Si inaugura la prima, vera antologica di Cascella presso un’istituzione pubblica. Ad ospitarla è il Museo Caccia di Villa Ciani, a Lugano, sono in mostra ben 240 opere, dal Vecchio marinaio del 1908 al recentissimo Aprile milanese, e il catalogo contiene un nuovo intervento di Vincenzo Costantini. La rassegna ottiene una vasta eco, sia sulla stampa svizzera che su quella italiana. Fra queste varie voci, tutte appassionate e per alcuni aspetti ripetitive, si apre un vivace dibattito a distanza fra Marziano Bernardi e Renzo Biasion.
Il primo (in ‘La Stampa‘ del 27 luglio), analizzando alcune delle opere in mostra ed avanzando una serie di accostamenti fra il Nostro ed alcuni dei migliori rappresentanti di questo secolo artistico, ritrova in certa pittura cascelliana ‘dei guizzi e delle virgole tonali alla De Pisis’.
Poco dopo (in ‘Oggi‘, del 2 settembre) Biasion ribatte:
‘Al De Pisis (Cascella) è stato talvolta avvicinato, con assai disinvoltura, perché i due temperamenti sono molto diversi: nel pittore ferrarese la grazia dell’istinto pittorico è fusa col senso di una raffinata decadenza, mentre nell’abruzzese tutto è sano e cordiale, di un gusto paesano anziché intellettualmente complicato e inquieto. Soltanto il linguaggio è talvolta similare, ma quello rientra nelle forme espressive ricorrenti nei secoli, delle quali ciascuno è libero di servirsi per esprimere meglio se stesso: le virgole, i punti e le rapide stesure non furono certo inventate da De Pisis, anche se portate da lui ai più allusivi rilievi’.